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Mortu mortu, Halloween in Sardegna

31.10.2018

Questa nostra festa è conosciuta come Is Animeddas, Su mortu mortu, Su Prugadoriu o Is Panixeddas a seconda delle zone ed è una tradizione antichissima che presenta molte analogie con gli antichi rituali di Shamain. Proprio i bambini sono i protagonisti che vanno in giro per le case dei paesi a chiedere una piccola offerta “pro su ‘ene ‘e sas ànimas“.

La richiesta varia addirittura da paese a paese e sostituisce il classico “dolcetto o scherzetto?” con: seus benius po is animeddas, mi das fait po praxeri is animeddas?, seu su mortu mortu, carki cosa po sas ànimas, peti cocone, is panixeddas, su pane su binu, su biddiu longu, sos sonadores.
Oggi i bambini ricevono caramelle, merendine, cioccolato  ma in passato le offerte erano costituite da dolci del periodo autunnale, frutta di stagione e frutta secca, castagne e mandorle, tutti doni per le povere anime del purgatorio.

Gli adulti per contro ricordano i loro morti con una cena frugale, raccogliendosi poi intorno al camino per raccontare fatti del passato o leggende della zona.
Si lascia la tavola apparecchiata per i defunti tutta la notte ed in alcuni paesi anche le credenze rimangono aperte perchè questi possano nutrirsi.
Anche la zucca non è una prerogativa di Halloween. In Sardegna venivano intagliate a rappresentare esseri spettrali, per far divertire e spaventare i bambini.
Nelle case invece si accendevano le lampade ad olio (lantias), una per ogni defunto di famiglia.

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